L’alba di un viaggio: da Milano alla Serenissima

È ancora buio, e Milano è solo un sussurro mentre mi dirigo verso la stazione. C’è una specie di magia nell’aria, una sensazione che solo chi si sveglia con le stelle può veramente capire. Non c’è niente come l’inizio di una giornata non ancora toccata, con il promettente sapore dell’ignoto che si nasconde oltre l’orizzonte.
La città sembra diversa in queste prime ore, priva della frenesia che di solito la caratterizza. I lampioni gettano una luce gialla sulle strade, creando ombre lunghe che si intrecciano con l’architettura storica, e io sono solo con i miei pensieri. Le strade sono quasi deserte, a parte qualche auto che passa veloce e l’eco distante di un tram. Sono momenti come questi che mi fanno apprezzare la bellezza nascosta di Milano, una bellezza che spesso viene oscurata dal trambusto quotidiano.
E ora sono in viaggio, verso un’altra città di incomparabile fascino: Venezia, la Serenissima. Una città dove ogni canale e piazza racconta storie secolari, dove l’arte e la storia si fondono in un’armonia perfetta. Ma ciò che rende questo viaggio ancora più speciale è la quiete mattutina che ho lasciato alle spalle, una Milano addormentata che pochi hanno la fortuna di vedere.
“Il mattino ha l’oro in bocca,” dicono, e non posso fare a meno di essere d’accordo. Svegliarsi presto, prima che il mondo inizi a muoversi, ha un che di empowerment. È come avere un vantaggio segreto, una testa d’anticipo mentre il resto del mondo è ancora avvolto nei sogni.
Mentre il treno scivola via dalla stazione, penso alla giornata che ho davanti. Sarà breve, un viaggio di andata e ritorno, ma ogni minuto a Venezia vale un’eternità. E questa sera, quando tornerò a casa, porterò con me non solo i ricordi di una città eterea galleggiante sull’acqua, ma anche l’immagine di un’altra, forte e silenziosa nell’oscurità dell’alba.
